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Alatias
Duncan
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Sir Norman
Stingary
Yurgan
Matias

Gli special

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Darkart


07-11-2004 - Capitolo 17 - Ironfang Keep

L'indomani mattina 4 di alturiac, la tempesta si è esaurita, e i sei uomini riprendono il cammino verso la cittadella di Ironfang Keep. Il tempo è buono, ma la neve accumulata rende più difficoltoso il cammino.

La giornata scorre via serena, e una volta accampati per la notte, Fioldor comunica che senza intoppi, la sera dell'indomani li avrebbe condotti finalmente ad Ironfang Keep.

Infatti all'imbrunire del 5 di alturiac, il gruppetto di avventurieri giunge in città. Fioldor, che come pattuito viene pagato con altre 10 monete d'oro, consiglia i quattro di alloggiare alla taverna XXXX (invoco l'aiuto del DM), dove si mangia molto bene. La cena è davvero ottima, e il soggiorno in taverna risulta davvero rilassante per i cinque. Qui sembrano davvero lontani i pericoli rappresentati dalla Black Network, ma gli avventurieri sono consci del fatto che questa è solo un'impressione sbagliata. Fino a quando Jalavier sarà in possesso della Rod, la subdola organizzazione sarà sempre un pericolo.

Il mattino del 6 di alturiac, indirizzati dall'affabile oste (come si chiama? Invoco l'aiuto del DM), i cercatori della Rod vanno alla bottega di Farcar, che è la più fornita per chi vuole avventurarsi in luoghi ghiacciati. Ma la bottega è chiusa, come spiega lo stesso Farcar da dietro la porta sbarrata. Inutili sono le insistenze dei cinque, fin quando Stingary, con consumata abilità di scassinatore, fa scattare la serratura e apre la porta: "mi scusi, ma la porta era aperta.".

"Va bè, ormai che siete dentro, ditemi di cosa avete bisogno, ma velocemente che ho delle pelli da trattare che non possono aspettare." Si arrende Farcar.

Gli risponde Jalavier: "voglio essere franco cono lei: abbiamo bisogno del materiale migliore perché dobbiamo andare sul ghiacciaio del verme bianco."

"Cooosaaa!!!!! Voi siete pazzi, e io non vi darò proprio nulla. Non voglio aver niente a che fare con voi, non vi voglio sulla coscienza. Nessuno ritorna dal ghiacciaio, è un luogo di morte."

Insistendo un po', i cinque riescono a capire da cosa è causato il rifiuto di Farcar. Anni prima, suo figlio si è avventurato nel ghiacciaio e non è più tornato. L'uomo è irremovibile, e cinque devono rinunciare.

Duncan viene a sapere che in riva al fiume c'è un uomo (come si chiama? Invoco l'aiuto del master) che noleggia (solitamente d'estate) una chiatta per risalire il fiume fino alle cascate Ironfang Falls, proprio ai piedi del ghiacciaio.

Così, mentre i compagni discutono su come fare a procurarsi vestiti adatti al ghiacciaio, si cominciano a udire grida di pericolo e viene suonato un allarme. I cinque si dirigono velocemente alle porte della città che sono state chiuse. Le guardie cittadine si stanno preparando a combattere, perché la città è stata attaccata da un gigante dei ghiacci, e altri mostri stanno sopraggiungendo.

Usando il potere della Spada dei Duchi, Norman levita fino a scavalcare le mura e non esita a buttarsi all'attacco da solo contro il gigante. Dopo di lui anche Duncan si butta impavido all'attacco, e Alatias colpisce dal camminamento in cima alle mura con i suoi incantesimi, mentre Stingary invoca l'elementale di terra dal suo anello magico.

Intanto altri mostri si stanno avvicinando; si tratta di un altro gigante dei ghiacci, due giganteschi lupi bianchi e 20 orog.

Le porte vengono riaperte grazie a Jalavier, che aziona il meccanismo di apertura dopo che le guardie addette erano state uccise dai massi scagliati dai giganti; così un drappello di soldati si butta all'attacco.

Ma non è necessario, in quanto il primo gigante è ormai defunto sotto i colpi dei cinque amici, mentre a qualche centinaia di metri dalle mura, la spada di Norman e i devastanti incantesimi di Duncan, stanno già seminando panico e morte in mezzo al branco di mostri. Il sopraggiungere nella mischia di Jalavier, Stingary e Alatias pone fine alla battaglia.

Dopo questo atto di grande audacia, i cinque amici vengono festeggiati dalla gente del posto, come veri eroi. Il sindaco della cittadina si presenta (come si chiama? Invoco l'aiuto del master), e invita gli eroi ad un banchetto in loro onore.

Poco tempo dopo, mentre i cinque amici sono ancora immersi nel bagno di folla che li festeggia, un uomo di mezz'età dall'aspetto robusto ed esperto, attira l'attenzione di Norman. E' da qualche minuto che quest'uomo ha preso a fissarlo in maniera stralunata, quasi stesse vedendo un fantasma; in aperto contrasto rispetto a tutte le altre persone che sono felici e sorridenti. Poi l'uomo si avvicina e s'inginocchia davanti a Norman.

"No, non posso sbagliarmi. E' un vero miracolo, tu sei davvero Norman. Non posso crederci, dimmi: sei tu davverso Sir Norman Riningham, figlio di Re Mihail Riningham di Wheloon e allievo del generale Gondegal Riningham? O forse ho un'allucinazione?"

"No, non hai nessuna allucinazione. Sono davvero io. Ma tu chi sei? Il tuo volto mi è familiare, ma dopo tanto tempo e tante avventure, i ricordi di Wheloon sembrano appartenere ad un'altra vita."

"Mi chiamo Jurgam, ed ero uno dei luogotenenti di Gondegal. Tu devi tornare a Wheloon o sarà la rovina. La tua sola presenza sarà sufficiente a convincere la gente a seguirti".

Norman impara da Jurgam, che suo padre Mihail è morto circa due anni prima, e suo cugino Karl Mayer è salito al trono. Karl è malvisto dalla gente e ha avuto una forte opposizione che lui ha soffocato nel sangue, con esecuzioni, torture ed esilio (è il caso di Jurgam). Per non sentirsi minacciato, ha cambiato le gerarchie nell'esercito, allontanando tutti i vecchi comandanti molto legati a Gondegal, che pur avendo rispettato Mihail essendo lui il legittimo re, non erano molto ben disposti a farsi comandare da un giovane re pseudo-usurpatore. Al loro posto ha assoldato dei mercenari, che paga grazie ad un esoso aumento dei balzelli.

Inoltre, racconta ancora Jurgam, Karl si rifiutò di concedere i funerali solenni a Norman, quando egli rimase disperso dodici anni prima in Sembia, in quanto, secondo Karl, Norman aveva fallito nella missione.

Attualmente, racconta ancora Jurgam, è emersa inoltre una grave minaccia: nella Sembia è sbucato dal nulla un esercito di mostri, che nel giro di una settimana circa, hanno portato la devastazione nell'intero reame, e presumibilmente si dirigeranno verso il Cormyr, per cui sarebbero in breve tempo arrivati a Wheloon. Ma Re Karl, col suo esercito di mercenari lacchè, non è assolutamente in grado di reggere alla minaccia; di qui nasce l'esigenza di tornare a Wheloon il prima possibile, rovesciare il trono dell'usurpatore Karl, e prepararsi alla battaglia.

Norman risponde raccontandogli in maniera superficiale gli avvenimenti sul demiplane of dread, e sulla vicenda della rod of seven parts che anche la Black Network sta inseguendo. Sottolinea l'esigenza di recuperare dal ghiacciaio il secondo pezzo per non rendere vana qualsiasi battaglia per difendere il Cormyr. L'accordo è che Jurgam attenderà il ritorno di Norman per alcuni giorni.

A tavola col sindaco, i cinque scoprono che quest'ultimo, in gioventù, andò sul ghiacciaio, così approfittano per chiedergli vari consigli.

Il sindaco spiega che la leggendaria tribù di barbari esiste davvero, e che sono adoratori dei remoraz che abitano il ghiacciaio. Per cui, consiglia ai cinque compagni di evitare di uccidere dei remoraz per non inimicarsi la tribù, qualora l'obiettivo sia di avere notizie dai barbari.

"Per arrivare al ghiacciaio, vi conviene risalire il fiume fino alle Ironfang Falls. Di lì, inizia un ripido sentiero che si inerpica sull'imponente parete rocciosa, fino alla sommità della catena montuosa. In cima troverete un altipiano completamente ghiacciato e spazzato dal vento gelido. Andate in direzione sud-ovest, e nel giro di una settimana dovreste arrivare al villaggio." Spiega il sindaco.

Nel pomeriggio, Jurgam accompagna i cinque da Farcar, suo personale amico, che cede alle richieste di Jurgam e vende ai cinque eroi il necessario per affrontare il gelo.

La mattina dell'8 di alturiac, i cinque noleggiano la chiatta e risalgono il fiume fino alle Ironfang Falls, dove giungono a sera.

Il mattino seguente scalano il ripido sentiero che porta sull'altipiano, e si mettono in cammino in direzione sud-ovest.

Durante il cammino un remoraz attacca gli avventurieri, nonostante le armi siano ghiacciate e incastrate all'interno dei foderi (tranne la spada di Norman che è nella bag of holding magica), i cinque riescono a sopraffare il temibile avversario che con le interiora roventi rischia anche di rovinare le armi di metallo; grazie soprattutto ad Alatias che si tramuta in drago e dilania il mostro.

A sera, i cinque si accampano sotto l'ala del drago per passare la notte un po' riparati.

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