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21/6/2005 - Capitolo 19 - Il Tempio di Lord Ao

Il gruppo si dirige verso il picco gelato che si staglia nel grigio cielo gelato per cercare l'entrata a questo introvabile Tempio. Giunti al picco, però, gli avventurieri non riescono ad individuare alcun accesso nelle vicinanze e cominciano, quindi a cercare in varie direzioni. Improvvisamente il goffo Duncan scompare nella neve, tra qualche risatina per il suo scarso equilibrio, ma guardandosi attorno, si accorge di essere caduto praticamente davanti ad una porta...l'entrata del tempio!

Dopo essersi trovati in una strana stanza senza uscite, i quattro hanno trovato la maniera di attivare un teletrasporto mediante il posizionamento alcune pedane mobili sul pavimento della stanza.

Gli avventurieri escono dalla stanza di destinazione del teletrasporto e si ritrovano su un lungo ponte sospeso all'interno di una sfera. In vari punti della sfera si trovano diverse porte chiuse. I quattro scoprono che concentrando il pensiero su una porta, la sfera ruota in modo da posizionare tale porta in fondo al ponte sospeso.

Entrano in una stanza dove si trovano alcuni strani sarcofagi chiusi con coperchi di cristallo. I quattro scoprono che quei sarcofagi hanno un effetto rigenerante. Pochi minuti di riposo al loro interno risorano quanto una nottata di normale sonno.

Continuando ad espolorare la base, i quattro si imbattono in un umanoide fatto di metallo. Lo attaccano e lo distruggono. Quasi contemporaneamente sentono dei rumori dietro ad una porta che non riescono ad aprire. Dopo alcuni attimi la porta si apre e da essa sbuca il Risarcitore!

Stingary ha appena affrontato e sconfitto un altro umanoide ed ha una strana mano (o guanto) metallica. Racconta di essere scivolato senza controllo lungo svariati tunnel di ghiaccio. Di essersi poi trovato in una grande caverna dove convergevano innumerevoli tunnel. Temendo di trovarsi in una specie di nido dei remoraz, si è allontanato il più possibile scegliendo un tunnel a casaccio. Dopo vario girovagare, cercando di mantenere un minimo di orientamento, si è venuto a trovare in questa costruzione che stava esplorando prima di ricongiungersi fortunosamente con gli altri.

I cinque entrano in una stanza dove si trovano due grandi umanoidi costruiti in metallo (androidi) ai lati della porta. Al centro della stanza si trova una specie di trono, circondato da un tavolo ricoperto da innumerevoli rettangolini luminescenti, intermittenti e di vari colori. Stingary, audacemente si siede sul trono e viene salutato da una figura eterea, un ologramma che improvvisamente compare al centro della stanza. L'immagine è di (era un uomo o una donna?), e di tanto in tanto scompare per un attimo. "Ben tornato comandante" dice l'immagine, "quali sono i tuoi ordini?". Dopo vari tentativi, Stingary capisce che tramite quell'apparecchiatura è in grado di attivare e tenere sotto i suoi ordini i due androidi. Riesce inoltre a imparare che questo era un avamposto originario dei tempi di Lord Ao (quanti millenni fa?). Questa "base", afferma l'immagine, ha ormai esaurito tutta l'energia, ma la poca restante è sufficiente ancora per diversi secoli. Stingary riesce anche a visualizzare la mappa della base, e a farsi narrare la storia di Lord Ao e della guerra che la sua stirpe condusse contro i demodroidi. I generali del suo esercito sono in seguito divenuti gli dei della stirpe contemporanea. I cinque escono dalla stanza seguiti dai due androidi che li seguono fedelmente.

Mediante il ponte sospeso, i cinque entrano poi in una stanza adibita a tempio, dove vi è una statua di Ao dietro ad un inginocchiatoio. Jalavier, recita una preghiera a Lord Ao e la stauta si anima, ringrazia il paladino per la sua preghiera e si ricompone immobile. I cinque capiscono in seguito, che la statua è in grado di esaudire una preghiera per ciascuno, curando loro le ferite. Norman riesce così a guarire completamente le orrende bruciature lasciategli dal remoraz.

Gli avventurieri lasciano quella specie di sala comando della base, in fondo il loro scopo è trovare il pezzo della Rod. Lasciandosi guidare da Jalavier, il gruppo si sposta su di un fianco della base, dove trova un parte della stessa fusa, molto probabilmente dal passaggio dei Remoraz, infatti su di un'apertura ai limiti del ghiacciaio, i cinque trovano una notevole quantità di uova di remoraz. Decidono di ignorarle e passano oltre, così s eguendo un tunnel scavato da un Remoraz sulla parete della base, i compagni giungono in una enorme grotta ampia centinaia di metri. Al centro vi si trova un enorme igloo. I cinque si avviano proprio verso l'igloo, ma vengono fermati da un pensiero telepatico: è la grande madre dei remoraz che chiede conto della loro presenza.

Mentre il gruppo sta trattando con la Madre Bianca, Jalavier ha come la sensazione che un occhio si posi su di lui, come se qualcuno o qualcosa, che lo stava cercando da qualche tempo lo avesse finalmente trovato. La grande madre s'incollerisce e accusa i cinque di aver portato il nemico nella sua casa, avendo la stessa percezione di Jalavier.

Dopo pochi istanti si apre un portale nella grotta adiacente all'antro della Madre Bianca, che comincia a vomitare demoni dal suo interno.

I componenti del gruppo si lanciano fuori ad affrontare l'orda di demoni, mentre la Madre Bianca comincia a richiamare i suoi figli, i Remoraz, che accorrono nella caverna da ogni galleria che si apre su di essa.

Ben presto la battaglia infuria, i demoni vengono bloccati dai Remoraz e dal gruppo di avventurieri, non devono raggiungere la Madre Bianca all'interno dell'igloo.

I Remoraz attualmente, pare stiano facendo gruppo a se stante, combattendo i demoni e diffidando degli avventurieri, finché Duncan, vedendo un figlio della Madre Bianca molto ferito, gli appoggia una mano sul lungo corpo per curarlo. Il Remoraz reagisce colpendo il chierico, ma la Madre Bianca capisce le intenzioni del chierico ed indica ai suoi figli il vero nemico. Alcuni demoni più forti sembrano mettere in difficoltà alcuni remoraz, ma la spada dei duchi (veentiii) li spazza via.

Pochi istanti dopo dal portale esce un enorme demone ragno che, dopo essersi marginalmente interessato alla battaglia, sparisce. Subito gli avventurieri intuiscono che si deve essere, in qualche modo, addentrato nella grotta della Madre Bianca e anch'essi si fiondano nella piccola grotta.

Il grande demone è effettivamente all'interno della grotta. La Madre Bianca ha alzato una qualche forma di barriera attorno a se stessa, ma il grande demone pare non prestare eccessiva attenzione al grande verme bianco..si sposta su un lato della caverna.pianta una mano nel ghiaccio estraendone un blocco.c'è qualcosa al suo interno.è il secondo pezzo della Rod!

Una immediata sensazione di urgenza si impossessa dei compagni che cercano di bloccare immediatamente il demone, ma la battaglia pare impari, in quanto Gordobar The Black, questo è il nome del demone, è in grado di teletrasportarsi da una parte all'altra della caverna e, di conseguenza, potrebbe tranquillamente andarsene con il pezzo della Rod.

Improvvisamente il blocco di ghiaccio si allontana dalla mano di Gordobar e tutti rimangono stupiti, tranne Stingary che ha un ghigno tagliente..

La furia di Gordobar è tremenda e prima Stingary e poi Jalavier, che hanno osato sfidarlo, ne fanno le spese e vengono uccisi.

Gordobar, dopo aver colpito a morte il Paladino, cerca di trascinare via il suo corpo, ma Duncan si lancia sul corpo dell'amico, rendendo vano il tentativo di teletrasporto del demone. A quel punto salta direttamente addosso a Gordobar per cercare di immobilizzarlo, mentre Sir Norman si sta facendo strada tra i demoni minori per aiutare i compagni.

Gordobar colpisce violentemente il chierico che, comunque, non lascia la presa, anche se si rende conto che non potrebbe sostenere un nuovo attacco del demone.

Finalmente Sir Norman grazie ad una pozione che lo rende in grado di volare riesce ad unirsi al combattimento e dopo pochi colpi del possente guerriero Gordobar si dà alla fuga.

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