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The History of the Survivors - Chapter 2 - La partenza di Duncan

Nel tardo pomeriggio del 3 di Nightal (Dicembre), mentre Jalavier finisce di scaricare due massicci tronchi di legno dal carro di un trasportatore, Duncan esce dalla propria celletta, per la prima volta dal loro arrivo ad Arabel. Il chierico è visibilmente provato dall’inedia e dal poco sonno e dopo aver rifiutato l’aiuto di molti confratelli, preoccupati per la sua salute, si dirige nella stanzetta dove Sir Norman giace addormentato. Dopo aver constatato che il suo stato di salute è buono, ma che necessita di ancora molto tempo per recuperare appieno le forze perdute, il prete, preso un mantello e le sue poche cianfrusaglie, esce dal tempio di Torm, senza aver proferito parola con nessuno, ormai all’imbrunire di una giornata fredda e piovosa.

Il mattino successivo, con la pioggia che non concede tregua ormai da molte ore, Jalavier, dopo aver passato una notte quasi insonne a causa dei soliti incubi, si reca, come tutti i giorni, a far visita a Norman, prima di recarsi a lavoro. Ma al contrario delle volte precedenti, appena entrato, viene subito accompagnato dall’alto chierico del tempio, Toromal, che gli riferisce, in tono preoccupato, della partenza improvvisa di Duncan della sera precedente.

Jalavier, in apprensione per la sorte dell’amico, decide di andarlo a cercare, ma nessuno tra i chierici è a conoscenza della destinazione di Duncan e quindi Jalavier, dopo aver recuperato il proprio equipaggiamento e dopo aver ricevuto provviste per 10 giorni da Toromal, si dirige a ciascuna porta della città, per chiedere alle guardie se, la sera precedente, avevano visto uscire un prete tozzo e gobbo. Jalavier viene, così, a sapere che Duncan ha varcato la porta est, almeno 20 ore prima e si è avviato sulla strada che porta a nord, verso Castle Crag e quindi verso il passo degli gnoll, sempre che abbia in mente di mantenere tale direzione…

Jalavier, appena sotto la cancellata di ferro, che di notte chiude la massiccia porta est, ha un attimo di esitazione: la sua mente va a Norman, che, ancora debole, non è al suo fianco per aiutarlo in questo momento di difficoltà, va a Valeran, oh, come vorrebbe che fosse lì con lui per avvertirlo di eventuali agguati che lo attendono sulla strada, va al suo mentore Duncan, che probabilmente disperato per la propria situazione, sta andando a cercare risposte in altri luoghi. Poi Jalavier si scuote, anche lui non può più contare sull’aiuto del proprio Dio, ma è l’unico che ora può aiutare Duncan e con un lungo sospiro, si incammina verso nord, con la pioggia che comincia pian piano ad inzuppargli i vestiti.

Jalavier parte verso l’ora di pranzo del 4 di Nightal. Percorrendo la strada, per giungere a Castle Crag, (vedi mappa allegata con il precedente capitolo) avamposto in cui alloggia una guarnigione di soldati di Arabel e Suzail, per contenere le scorribande di gnoll, giganti e altri mostri verso la vallata del Cormyr, a piedi ci si impiega circa una settimana, se le condizioni atmosferiche sono buone.

Vai al Capitolo 3: Il viaggio di Duncan