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I Personaggi

Alatias
Duncan
Jalavier
Sir Norman
Stingary
Yurgan
Matias

Gli special

Ravenloft
Darkart


22-9-2006 - Capitolo 25 - L'assedio

A notte inoltrata, molto prima dell'alba, il generale Jurgan si trova con Dargan Garrett comandante dei Purlple Dragons, il quale comunica a Dargan di avere intenzione di fare una sortita fuori dalle mura: "sicuramente loro tenteranno di creare diversivi per dividerci e tentare di sfondare la porta principale, quando questo succederà, ho intenzione di caricare con i miei 150 cavalieri il fronte principale per portare scompiglio nelle loro file, e poi rientrare repentinamente".

Non molto tempo dopo, cominciano a piovere in città, enormi massi infuocati. Da sopra le mura, i soldati osservano attoniti le sagome dei giganti che raccolgono e scagliano i massi. Alcune abitazioni vengono colpite e si sviluppano alcuni piccoli incendi, contrastati dall'umidità e dalla pioggia caduta abbondante fino a poche ore prima. Diversi difensori abbandonano le postazioni per tentare di arginare gli incendi, e la situazione in città diventa caotica. Per fortuna gli incendi vengono domati, ma cinque ausiliari rimangono uccisi per il crollo di alcune case e il prezzo pagato in dispendio di energie è salato.

All'alba, il morale dei difensori è basso, e lo sconforto, alimentato anche dalla stanchezza, inizia ad insinuarsi nell'animo degli uomini di Wheloon. Sui bastioni di fianco alla porta d'entrata, Dargan Garrett, e Jurgan iniziano a preparare un piano per scompaginare la tattica ben impostata degli assedianti. "Dobbiamo azzardare Jurgan! Chi ci attacca sa il fatto suo, loro ci stanno logorando, e noi non possiamo sempre rimanere passivi, ne va del morale degli uomini!". "Forse hai ragione Garrett, dobbiamo pensare ad una strategia d'attacco."

Un'ora dopo l'alba, ricominciano i lanci di massi infuocati da parte dei giganti, ma dopo alcuni minuti l'attacco si interrompe e numerosi contingenti di goblin e orchi, muniti di scale e di un grosso ariete, si avvicinano alle mura con la chiara intenzione di sfondare la porta d'ingresso alla città. Ma non sanno che dietro a quella stessa porta che vogliono sfondare, sono assiepati 150 cavalieri purple dragons, 150 cavalieri di Wheloon, e altri quasi 600 soldati della fanteria ausiliaria di Wheloon. La trappola è pronta per scattare.

La grata di ferro viene alzata e gli antichi e malandati battenti di legno vengono aperti: un rombo assordante accompagna la sortita dei 300 cavalieri guidati da Dargan Garrett, che caricano i goblin con inaudita ferocia. Le fila degli assedianti si disuniscono, a causa dei cavalieri che spezzano in due il fronte. In un attimo si scatena il caos tra le fila nemiche, con orchi e goblin sparpagliati senza logica sul campo di battaglia. Orchi che attaccano disordinatamente, goblin che scappano, e tantissimi nemici che vengono falciati e calpestati dai cavalieri cormyriani. Anche i 550 fanti, agli ordini di Jurgan impattano decisi nella mischia, approfittando dello scompiglio.

Ma alle spalle dei fanti di Jurgan, non lontano dalle mura, si materializza dal nulla, un contingente di trecento orchi in assetto da battaglia. Evidentemente gli strateghi nemici non sono assolutamente degli inesperti, e con questa mossa a sorpresa riescono a ribaltare l'inerzia della battaglia che era tutta a favore dei cormyriani. La fanteria di Jurgan si trova così presa tra due fuochi, viene bloccata nella sua avanzata e invischiata in una battaglia campale che non può vincere.

Dalle mura, Matias invoca un fulmine magico che incenerisce una decina di orchi in prima linea, e anche gli arcieri tirano una pioggia di frecce sugli orchi apparsi dal nulla.

Dargan Garrett si accorge della trappola, e ordina ai suoi uomini di buttarsi nella mischia in aiuto alla fanteria. Il caos è totale, la tattica di rientrare a Wheloon è saltata, e a peggiorare le cose i giganti cominciano a tirare massi nel mezzo della mischia, colpendo uomini e mostri in egual misura. Inoltre quattro giganti si stanno muovendo per entrare in battaglia corpo a corpo.

Sulle mura gli arcieri sono costretti a sospendere gli attacchi per non rischiare di colpire i soldati di Wheloon nel mezzo della mischia.

Gli uomini di Wheloon provano a giocare altre carte per ribaltare la situazione. Karen ordina ai 350 fanti rimasti entro le mura, di gettarsi nella mischia per provare ad aprire un varco e permettere la ritirata, Matias invece sfiora una corda della sua arpa, e in risposta, un contingente di cavalieri Purple Dragons esce da una della altre porte della città per caricare i nemici, si tratta solo di un'illusione, ma è comunque sufficiente per destabilizzare la situazione a vantaggio dei cormyriani.

Sulle mura, gli uomini cominciano ad avvertire nell'aria una sinistra litania. Una bassa cantilena che non arriva da un punto preciso ma sembra permeare l'aria, e che non promette nulla di buono.

Un'ombra oscura per un istante il campo di battaglia, in cielo ci sono sette draghi d'argento, cloni di J'Kilvèr, ciascuno sormontato da uno Stingary. Il drago si dirige volteggiando verso i giganti che stanno tirando massi in mezzo alla mischia.

Contemporaneamente, le nubi sembrano addensarsi sopra al campo di battaglia quasi in risposta alla lugubre litania.

I giganti si accorgono del drago e lo prendono di mira con alcuni massi, alcune delle immagini magicamente riflesse scoppiano come bolle di sapone ma il drago arriva indenne sopra ad un gruppo di tre giganti delle montagne. Stingary apre il palmo della sua mano bionica e una sferetta di fuoco si fionda in mezzo ai giganti, deflagra, dilaniando uno dei tre e bruciando gravemente gli altri due. J'Kilvèr prende il respiro e soffia sui due supertiti, che vengono uccisi dal soffio gelido del drago.

Intanto Jurgan si dirige incontro ad uno dei quattro giganti, estrae un fiaschetto contenente una pozione di velocità, e la trangugia. Poi lascia cadere lo scudo e impugna la broadsword nella mano sinistra. Disponendo già di un'ascia da battaglia nella destra, si lancia all'attacco del gigante colpendolo violentemente e duramente sul tendine di una caviglia. La forza e la precisione dei colpi, incidono profondamente nella carne del mostro, recidendo completamente i tendini. Con un urlo disumano il gigante piomba a terra schiacciando alcuni malcapitati goblin. Jurgan approfitta della situazione, salta sul torace del mostro a terra e affonda l'ascia nella sua gola, uccidendolo.

Dalle mura, Karen scruta il cielo sopra Wheloon, innaturalmente carico di nuvoloni neri come la pece. La litania si sta intensificando, e temendo un qualche attacco di magia nera, Karen ordina di suonare la ritirata. L'arrivo della fanteria regolare, l'attacco devastante di Stingary e J'Kilvèr, e i purple dragons illusori, hanno ricreato le condizioni per una possibile ritirata all'interno delle mura.

Un drappello di cento ogre, rimasto nelle retrovie fino ad ora, avanza verso la posizione dove sono bloccati i Purple dragons.

I giganti nelle retrovie, prendono di mira J'Kilvèr, lanciandogli parecchi massi, e dissipandogli le immagini illusorie. Matias dalle mura, realizza un incantesimo di ragnatela, che colpisce e blocca sette otto orchi. E Karen ordina agli arcieri di colpirli con frecce infuocate.

Jurgan, pure nel clangore della battaglia, cerca di organizzare la fanteria per coprire la ritirata dei cavalieri, ma improvvisamente un fiotto di sangue schizza dalla sua schiena, apparentemente senza motivo, e il guerriero si accascia al suolo. Karen, che ha seguito la scena da sopra le mura, vede materializzarsi alle spalle di Jurgan, che rimane a terra, una figura vestita di nero e incappucciata, che sembra levitare sul terreno. La prende immediatamente di mira con l'arco, ma i tiri sono imprecisi. Il losco figuro si accorge del pericolo, sale in volo e scompare.

Improvvisamente, la litania smette.

L'aria brulica di energia magica, le nuvole nere si compattano formando un pugno gigantesco nel cielo, che colpisce violentemente il terreno in mezzo ai Purple dragons. Almeno cinque cavalieri vengono schiacciati con i loro cavalli.

Si scatena il panico più totale. Cavalli imbizzarriti che disarcionano i loro cavalieri, fuggi fuggi generale di orchi goblin, cavalieri e soldati. Il pugno colpisce ancora, e altri cavalieri muoiono. Dargan Garrett ordina ai suoi uomini di sparpagliarsi.

Jurgan, seppur a fatica si rialza; mentre claudicante si muove verso l'entrata della città, nota quattro loschi figuri incappucciati che si aggirano nel caos generale, e con agilità incredibile, abbattono gli uomini in fuga. Avendone uno a portata di tiro, estrae una delle sue asce da lancio e la scaglia con violenza alle spalle del figuro. Il tiro è precisissimo e l'ascia si pianta in mezzo alle scapole del malcapitato (Veeeentiiiiiii). Dalle mura, Matias scaglia un fulmine magico a colpire un altro dei quattro incappucciati, che rimane moribondo a terra. Anche l'elementale di terra, evocato da Stingary, intercetta un altro degli incappucciati e inizia a combatterlo.

Karen prende di mira uno dei figuri e lancia le sue frecce (veeeentiii), ferendone uno gravemente.

Ancora l'enorme pugno magico che si chiude e colpisce a terra. Due cavalieri, tre o quattro fanti, e cinque o sei orchi vengono travolti.

Jurgan, decide di deviare la propria corsa per finire l'incappucciato che aveva già ferito, il quale viene colpito da una gragnola di fendenti. Alatias con Stingary in groppa, si butta in picchiata su una tenda accampata dietro le fila nemiche; affonda con i propri artigli, la strappa via dal terreno e riprende quota. Un uomo rimasto impigliato negli stracci, cade a terra da grande altezza sfracellandosi, un altro è rimasto infilzato negli artigli del drago, e uno rimane seduto a terra attorno ad un circolo tracciato sul terreno. In conseguenza di questo, la mano di nubi, si dissipa. Per maggiore sicurezza, Stingary lancia un black rey dal suo pugnale magico che uccide il chierico superstite. L'incappucciato alle prese con Jurgan, avendone prese abbastanza, decide di dileguarsi con un incantesimo di teletrasporto, così gli attacchi di Jurgan colpiscono solo aria. Nel frattempo l'elementale di Stingary ha dilaniato uno degli incappucciati.

La battaglia è conclusa, il nemico è stato respinto, ma quella che doveva essere un'azione chirurgica di disturbo, si è trasformata in un bagno di sangue. Il terreno antistante l'entrata principale di Wheloon è ricoperto di cadaveri: 20 arcieri, 150 fanti dell'esercito regolare, 50 cavalieri, 30 fanti ausiliari, 30 soldati a cavallo ausiliari. Il morale dei superstiti è a pezzi. Rimangono 100 cavalieri Purple Dragons, 50 arcieri Purple Dragons, 20 soldati a cavallo ausiliari di Wheloon, 500 fanti ausiliari, 50 cavalieri dell'esercito di Wheloon, 158 fanti dell'esercito di Wheloon, e 110 arcieri dell'esercito di Wheloon.

Questo il prezzo da pagare per portarsi via le vite di 1000 goblin, 300 orchi, 17 giganti delle colline, 5 giganti delle montagne, 5 giganti delle pietre, 3 chierici di Cyric, e 3 uomini incappucciati.

Quando il sole è già alto in cielo, in città, Reiko Dall e gli altri sacerdoti, stanno ancora girano tra i superstiti, per alleviare le ferite della battaglia.

Il malumore serpeggia tra i cittadini di Wheloon; alcuni di loro sono sconfortati e pentiti di non essersi arresi immediatamente al nemico consegnando la città; e nascono aspre discussioni in proposito.

Jurgan prende la decisione di abbandonare la città per arroccarsi tutti all'interno del castello dei Riningham. Più piccolo e più facile da difendere con i pochi uomini rimasti.

Intanto, verso mezzogiorno, i giganti ricominciano a scagliare pietre, soprattutto verso la porta, che infine cede. Ma rimangono ancora le due grate di ferro. Viene organizzato un ultimo agguato, mediante un incantesimo J'Kilvèr costruisce due mura parallele che affiancano la porta principale della città. In modo da costringere l'esercito nemico in uno stretto budello impedendogli di sciamare immediatamente all'interno della città. Gli arcieri Purple Dragons, si schierano in attesa a distanza di sicurezza lungo la via principale della città. Poco tempo dopo, anche la grata viene sollevata, ma dall'interno, probabilmente da qualche disertore preso dallo sconforto. Un manipolo di venti whelooniani, con bandiera bianca, esce da un vicolo e sgattaiola fuori dalla porta della città. Si sente rumore di pietre che rotolano, urla e grida disperate, poi più nulla.

Un boato è il preludio all'ingresso dell'esercito nemico: una miriade di goblin si riversa attraverso la porta nello stretto budello costruito dal drago, gli arcieri incoccano, e parte una fitta pioggia di frecce che fa strage di goblin. Ma la marea del caos è infinita, Alatias e Matias piazzano due micidiali incantesimi, un muro di fuoco e una barriera di lame proprio in mezzo alla strettoia creata dalle mura, e una miriade di mostri viene falciata, ma l'orda è inarrestabile. Un gruppo di troll ha scavalcato le mura in un'altra zona della città, e Jurgan ordina di ripiegare all'interno delle mura del castello.

E infine l'esercito nemico prende possesso della città, e tutte le truppe si posizionano per assediare il castello dei Riningham. Un uomo si fa avanti dall'esercito nemico, un albino, e con una voce metallica grida: "Ormai siete come dei topi in trappola, vi concedo l'ultima possibilità per consegnare la città, o sarete tutti uccisi!"

Jurgan: "Tu non entrerai mai in questa città, buffone!"

L'uomo scompare, un istante dopo si sente uno strillo sulle mura del castello, è la voce di Karen che è stata afferrata alle spalle dal losco figuro, e passato un attimo entrambi scompaiono improvvisamente per riapparire di fronte all'esercito nemico.

"Intanto il vostro 'reggente' lo tengo io per un po', a vedere se ragionate, ah ah!". Karen però urla ai suoi di non arrendersi, ma viene colpita con un pugno dal losco figuro.

Lo sconforto comincia a serpeggiare sulle mura esterne del castello: "Hanno rapito Karen Riningham, Norman non tornerà, siamo perduti.", poi una strana bassa vibrazione si diffonde nell'aria, sempre più forte e intensa fino a diventare quasi un piccolo terremoto. Assedianti e assediati rimangono sorpresi parimenti; dalle mura, i difensori volgono lo sguardo verso la corte interna dove dalla porta del castello esce un uomo in armatura a piastre completa, al galoppo su un enorme stallone bardato da guerra, l'uomo si toglie il magnifico elmo per rivelare il volto di Re Norman Riningham. Dietro Norman si apre un portale magico, dal quale cominciano ad uscire un numero imprecisato di possenti guerrieri biondi armati di ascia, che iniziano ad intonare un assordante canto di battaglia.

Norman si ferma, e ordina: "Aprite le porte!". I difensori superstiti sono come attraversati da una scossa, e aggiungono le loro grida di esaltazione al canto di battaglia.

Non appena le porte vengono spalancate, Re Norman e 500 guerrieri berserker assetati di sangue si lanciano nel mezzo dell'esercito nemico che viene colto completamente di sorpresa. I purple dragons si fiondano dietro ai berserker, e così anche ogni singolo superstite di Wheloon.

E' una mattanza, la spada dei Riningham in mano a re Norman è una sentenza di morte immediata per chiunque abbia la sfortuna di essere sulla strada del re, goblin, orco, troll o gigante nulla cambia. L'ondata dei berserker si allarga a prendere tutta l'ampiezza della strada principale, e come Norman, quegli invincibili pazzi scatenati, macellano qualsiasi cosa si trovi sulla loro strada.

Un losco figuro, un elfo scuro, si materializza a distanza di fronte a Norman: "scendi da cavallo e battiti se hai coraggio". Norman non batte ciglio e lo calpesta col cavallo al galoppo, ma l'elfo si rivela nient'altro che un'illusione".

Norman taglia in due l'esercito nemico ed esce dalla città, mentre i berserker rimangono dentro a maciullare senza ritegno. Anche Stingary in groppa a J'Kilvèr esce volando dalla città. Il drago ha visto dove Karen è stata portata dall'albino e si dirige verso le tende dell'accampamento nemico. Norman punta alla carica verso la grossa tenda centrale, l'attraversa al galoppo ma la tenda si rivela una trappola ed esplode in un grande fragore. Ma Norman è quasi invincibile ed esce ancora al galoppo con appena qualche lingua di fuoco che svolazza via dall'armatura e dal cavallo.

J'Kilver, punta invece verso una piccola tenda dove, grazie alla sua vista capace di scorgere persone invisibili, scorge un elfo scuro armato.

Si dirige così in picchiata verso la tenda, il drow, conscio del pericolo si butta a terra e scompare. J'Kilvèr molla una codata alla tenda, dalla quale rotolano fuori Karen apparentemente priva di sensi, e l'albino pronto per la battaglia. Stingary salta giù dal drago che invece raccoglie Karen per portarla al sicuro, e Norman si lancia al galoppo contro l'albino, lo travolge e lo colpisce con un fendente al volo, l'albino rotola per terra e scompare, mentre Stingary scruta l'area circostante alla ricerca dell'elfo scuro che infatti spunta da dietro una tenda e si dirige verso i due uomini. Stingary prova un incantesimo di blocca persona, ma è velleitario contro quell'elfo scuro che si scrolla di dosso l'incantesimo senza fatica.

Norman si sente afferrare per le spalle da dietro la schiena e precipita in terra nell'abbraccio dell'aggressore, a terra Norman lo attanaglia in un abbraccio a sua volta e comincia a prenderlo a testate nella faccia, usando l'elmo come arma. Stingary attacca l'elfo scuro col suo pugnale e lo colpisce con precisione, l'elfo ricambia ma colpisce solo aria grazie al cloak of displacement che indossa il Risarcitore, che a sua volta attiva una magia che lo fa scomparire a riapparire ad alcuni metri alle spalle del drow. Stingary attiva la magia del guanto bionico e spara una nuke fireball addosso al drow che rimane semicarbonizzato ma non ancora morto, infatti sfiora con una mano uno stemma appuntato al mantello e scompare. Il Risarcitore, provato si accascia al suolo.

Norman affonda la spada dei Riningham nella carne del suo nemico che prova a reagire, ma il Re devia l'attacco rendendolo quasi irrisorio e ricambia con un altro affondo che trova la carne del suo nemico.

L'albino, dolorante a terra, inizia una metamorfosi, si trasforma in un demone ragno, ed estrae due spade leccandosi i baffi. Norman invoca la magia dell'armatura, estrae la spada dei duchi e si solleva da terra come stesse camminando sull'aria, mettendo spazio tra i due contendenti. Anche il demone inizia a volare, e si lancia all'attacco con le due spade sguainate e la coda da scorpione. Ma Norman è pronto, schiva gli attacchi con facilità e contrattacca con veemenza, aprendo un'enorme squarcio nel torace della bestia che spruzza tutt'intorno una sostanza corrosiva che ricopre Norman.

Il demone ne approfitta affonda le spade e colpisce Norman, poi sputa dall'orribile bocca una palla di ragnatela che si avvolge attorno a Norman bloccandolo.

Ma arriva J'Kilvèr che in picchiata travolge il demone con inaudita ferocia (veeentiiiii doppio) facendolo a completamente a pezzi. Il drago viene investito dal sangue corrosivo, ma il demone è morto.

(Aggiunta del 7 settembre 2007)

Conclusa vittoriosamente la battaglia, i superstiti di Wheloon, si organizzano per trasportare i feriti, tra cui Karen Rinigham, all’interno della città. Alcune ore più tardi, dalla cima delle mura, gli uomini di guardia annunciano concitati l’arrivo di una colonna di cavalleria. Stingary e gli altri si dirigono in cima alle mura, e sopra il polverone della cavalleria scorgono anche alcune figure che si muovono volando.
Una sensazione di attesa mista a nervosismo, si diffonde tra gli spettatori sulle mura. Sarà un nuovo attacco, oppure un insperato esercito di rinforzo?
Passati ancora alcuni minuti, una volta avvicinatisi ulteriormente, dalle mura si distingue chiaramente una bandiera portata da un cavaliere in testa alla colonna. La bandiera ha i colori di Suzail la capitale del Cormyr, e sulle armature del migliaio di cavalieri in avvicinamento, cominciano a scorgersi le insegne dei Purple Dragons. Inoltre, otto uomini, chiaramente maghi, stanno volando sopra alla cavalleria.
Uno dei maghi, si stacca dal gruppo e si dirige verso le mura dove si trova Norman, il quale, ancora diffidente, gli urla di identificarsi.
Il mago, un vecchio con una lunga barba bianca, risponde con riverenza: “salute a te, legittimo re di Wheloon, ti porgo gli omaggi di re Azoun. Sono Vandergast, capo dei war wizard di Suzail”
“Siamo stati mandati da Re Azoun per tentare di arginare l’avanzata dell’esercito che, come sapete, ha devastato la Sembia. Purtroppo siamo arrivati un po’ tardi, ma per fortuna Wheloon ha resistito in maniera eroica. Adesso, i sette war wizard e i mille Purple Dragons rimarranno a difesa della città per sbarazzarsi definitivamente di quel che rimane dell’esercito nemico, e mettere in sicurezza la zona.”
“Purtroppo questo non è l’unico fronte della guerra. Infatti, un impressionante esercito arrivato dalle Dalelands ci ha attaccato varcando i tre passi sulle montagne del confine a nord, E come non bastasse, un esercito è sbucato dal nulla nella foresta del Re.”
“Con grande dispendio di forze, siamo riusciti a contenere l’esercito a nord, e a sconfiggere quello sbucato dal nulla. Temevamo di arrivare troppo tardi per Wheloon, ma per fortuna non è stato così”
“Re Azoun sapeva che Wheloon era un punto strategico per la guerra in atto, e se voi non aveste resistito, sarebbe poi stato difficile fermare gli invasori più all’interno.”
“Chi ci ha attaccato sapeva bene come colpirci. Sarebbe bastato essere sconfitti solamente su uno dei tre fronti, per sconfiggerci definitivamente e spazzarci via come è stato per la Sembia e le Dalelands.”
“La situazione rimane gravissima, perché un esercito impressionante sta scendendo da Zhentil Keep, e si sta posizionando in quelle che una volta erano le Dalelands, dove solo Shadowdale sta riuscendo a resistere. Perfino l’elven court è sull’orlo della sconfitta, sembra che gli elfi non riescano a contenere l’avanzata, e i Zhentiliani stanno distruggendo il bosco.”
“Io dovrò ripartire per Suzail, non appena mi sarò accertato di quali siano le condizioni della città”.
Norman ribatte che lui e i suoi amici hanno una missione che va oltre la resistenza contro gli eserciti nemici, in quanto ritiene possibile recuperare un’arma che si rivelerà vincente nella lotta al caos.
Vandergast risponde, sorprendendo ancora una volta Norman, che è perfettamente cosciente dell’importanza del recupero dei pezzi della Rod.
Ritiene inoltre che la ricomparsa della Rod, col suo carico di legalità, abbia indotto alla reazione il caos nel naturale tentativo di ristabilire l’equilibrio.
Poi Vandergast si rivolge a Stingary, e gli chiede se se la sente di affrontare una missione quasi impossibile. Gli Zhentarim si sono segretamente alleati con un gruppo di drow che venerano la regina del caos. L’equilibrio tra i due alleati è mantenuto da un patto che prevede due doni reciproci: gli umani hanno donato un potentissimo oggetto magico che gli elfi scuri trattengono come pegno per la loro lealtà; mentre i drow hanno donato agli zhentarim una loro principessa, che è tenuta segregata in una delle fortezze meglio difese della città, la cittadella del corvo. La missione sarebbe quella di infiltrarsi nella città e rapire o eliminare la principessa drow che mantiene stabile il patto. Pare che la regina in questione sia ritenuta pazza dai suoi simili, e probabilmente per questo è stata usata come pegno nel patto con gli umani.
Stingary, comprendendo l’importanza strategica della missione, e considerate le particolari sfide che solo uno come lui potrebbe affrontare, accetta la missione.
Norman, invece, parlando con Vandergast, rivela il desiderio di ricongiungersi con i suoi vecchi compagni alla ricerca della Rod. In fondo, è stato lui a riportarne il primo pezzo sul primo piano materiale, raccogliendolo dalla cripta di Azalin.
Quando Duncan e Jalavier lo raggiungeranno a Wheloon, sua cugina Karen Riningham, ora ferita ed amorevolmente accudita da Matias, dovrà essere la reggente, mentre il generale Jurgan, avrà il compito di prendere le decisioni strategiche che riguardano la difesa della città. Esattamente com’è stato mentre Norman esplorava le segrete di Castle Riningham.