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The History of the Survivors - Chapter 1 - Il ritorno ad Arabel

Dopo essere usciti dalla foresta di Hullack, Ducan e Jalavier hanno incontrato una carovana di giostrai, che diretta ad Arabel, ha accettato di dar loro un passaggio fin lì, infatti Norman è ancora molto debole e dorme per quasi 20 ore al giorno e i simpatici girovaghi sono stati, comunque, ben felici di avere come compagni di viaggio, dei valorosi guerrieri. Il viaggio, durato circa una settimana si è rivelato molto tranquillo e ha permesso al paladino e al chierico di ambientarsi meglio nel loro vecchio “mondo” e di capire ed apprendere gli eventi che hanno caratterizzato la zona negli ultimi tempi. Ma la cosa più importante appresa dai giostrai, è che sono passati 12 anni, dalla loro scomparsa dai Reami, per finire nel Semipiano. Siamo cioè nell’anno 1340, secondo il calendario del Cormyr (1365 secondo, invece, DR), l’anno detto della “spada”, e la stagione è ormai avviata a fine autunno, con il vento che trasporta le prime avvisaglie dell’inverno alle porte: la data esatta è 9 Uktar (Novembre)1340.

Durante la settimana di viaggio, in cui Jalavier e Duncan pensano a cosa può essere cambiato in così tanto tempo, si accorgono di avere sempre maggiori difficoltà nel dormire la notte, a causa di terribili incubi che li riportano al passato; in uno di questi, il più terribile, vedono il loro tentativo finale, fallire miseramente, mentre orde di non-morti, capitanati da Strahd invadono e distruggono il mondo e uccidono gli Dei stessi, condannando i Piani al nulla eterno; e quando esausti si svegliano, rimane nella loro mente la risata di scherno di Darken… Al mattino, accingendosi a pregare Torm e Balder, si accorgono con costernazione che le due divinità, che pur gli erano state così vicine, non sembrano più dar loro ascolto…

La situazione, arrivati ad Arabel, non cambia e Duncan, in preda alla disperazione si rifugia al tempio di Torm, per trovare spiegazione al silenzio del suo Dio. Il chierico, dopo aver affidato Sir Norman alle cure dei preti, si ritira in una profonda meditazione, fatta di digiuno totale e vita ritirata in una piccola cella semi-buia. Intanto Jalavier, che vive lo stesso problema interiore, per i primi giorni rimane accanto a Sir Norman, che si sta rimettendo molto lentamente, ma poi costretto a trovarsi un alloggio per non abusare dell’ospitalità offerta dai chierici di Torm, trova lavoro come scaritore per un negozio di un artigiano di nome Dak, un falegname scorbutico e massiccio di circa 50 anni, che lo paga 1 moneta d’argento al giorno, con la quale Jalavier si paga una squallida camera in una taverna poco distante dal tempio di Torm e qualche bottiglia di liquore grazie al quale riesce, di tanto in tanto, a trovare rifugio dalla disperazione che lo ha colto, a causa dell’abbandono del proprio Dio, della situazione di Norman e di quella, all’apparenza grave, di Duncan, la sua guida spirituale nei lunghi anni all’interno del Demiplane. Ogni mattino, dopo essere passato al tempio a controllare la situazione di Norman, Jalavier si reca al lavoro e dopo essersi spaccato la schiena, si dirige alla locanda dove il più delle volte si corica, subito dopo una frugale cena.

La situazione rimane la stessa per circa un mese, in cui Jalavier è costretto, però, a vendere i propri vestiti (quelli di ottimo tessuto della divisa reale delle guardie di King Zarovich), per tirare avanti e pagare alcune delle pozioni che vengono somministrate quotidianamente a Norman.
Intanto, quest’ultimo, continua a migliorare costantemente, ma a piccoli passi.
Duncan, in tutto questo lasso di tempo, non è mai uscito dalla cella e sopravvive mangiando quel poco cibo che si fa portare saltuariamente.
Siamo al 3 di Nightal (Dicembre).

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