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The History of the Survivors - Chapter 6 - Caccia al ladro - continuo

Il mattino del 24 di Nightal, mentre Jalavier e Duncan si stanno incamminando per ritornare ad Arabel, Norman dopo altri tre giorni di durissimo allenamento, inizia finalmente quello con la spada. La possente spada a due mani, si rivela molto maneggevole e ben bilanciata, anche se l’esperto guerriero incontra alcune difficoltà causate dallo spessore dell’arma costituita da tre spade affiancate. Capisce, quindi, che ha la necessità di allenarsi molto con un’arma che è senz’altro fuori dal comune*.

Il guerriero inizia, allora, le successive giornate di lavoro all’alba, con esercizi di riscaldamento. Passa poi alla corsa e alla ginnastica per mantenere elastici tutti i muscoli del corpo. Successivamente allena braccia e addominali tirando dal pozzo decine di secchi colmi d’acqua e taglia legna per un oretta circa. Coperto solo da una lurida maglia bucata, per temprare il fisico ai rigori dell’inverno, Norman dopo circa 4 ore di lavoro si concede una pausa per non affaticare eccessivamente i muscoli. Consumato un breve pasto solitamente a base di zuppa calda e carne di cinghiale, il guerriero si dedica per le successive 4-5 ore all’uso della spada.

Tre giorni dopo, in una serata particolarmente rigida, a causa anche della neve caduta in abbondanza la notte prima, mentre Norman è intento a completare gli ultimi esercizi di affondo e parata con la nuova spada, il cacciatore di taglie, giunto al tempio di Torm poco prima, lo raggiunge nel cortile interno. Aspettando la conclusione dell’esercizio e osservando nell’ombra i movimenti del guerriero, il risarcitore è colpito ancora una volta dalla determinazione e dalla ferocia nello sguardo di quell’uomo misterioso, che attacca l’aria come se si trattasse di un potente demone pronto a divorarlo. E’ colpito anche dall’enorme spada maneggiata da Norman, non avendone mai vista una simile. Dopo aver aspettato la conclusione dell’esercizio, il cacciatore di taglie uscì dall’ombra e si avvicinò con passo silenzioso verso Norman.
“Vedo che non ti risparmi con l’allenamento, Sir Norman!” - esclamò il risarcitore, abbozzando da sotto la maschera un leggero sorriso.
“Sono ormai pronto per aiutarti nella tua ricerca cacciatore di taglie” - rispose il guerriero, riavvolgendo lo spadone nel lenzuolo - “…ma, dimmi, hai trovato qualche indizio?”.
“Più di qualche indizio” - replicò l’uomo mascherato - “ma non rimaniamo qui fuori al freddo, entriamo nel tempio, ho parecchie cose da riferirti”.
I due uomini consumarono insieme una frugale cena, durante la quale il risarcitore riferì a Norman delle sue ricerche iniziali, fino all’uscita dalla locanda “Smooky Skull”.
Il suo racconto continuò, poi, nella stanza del guerriero.
Il cacciatore di taglie gli raccontò della necessità di trovare il ladro Trevor, il colpevole del furto, che sembrava essere scomparso nel nulla. Grazie, però, all’aiuto di Mellomir, il mago più potente di Arabel, per il quale aveva lavorato in passato, era riuscito a individuarlo. Il ladro, ridotto in uno stato di semi-pazzia giaceva tra i barboni in mezzo all’immondizia in una lurida stradina della zona popolare di Arabel. Il tentativo di riportarlo alla ragione era stato inutile; quel pover uomo sembrava anche deformato fisicamente: le dite delle sue mani erano storte e informi, e anche il viso era quasi irriconoscibile, con le orecchie semi-appassite e il naso storzato tutto da un lato, i capelli presenti solo a ciuffi sulla testa e la bocca storta da cui provenivano solo suoni indistinguibili. Le uniche frasi che era riuscito a pronunciare abbastanza chiaramente si riferivano a un mucchio d’oro che doveva ancora riscuotere e a un vecchio bastardo con un sole.
Addosso aveva un sacco pieno di monete d’oro, uguali a quella trovata alla locanda.

Dopo aver sostituito il sacchetto con un altro contenente qualche moneta d’argento, il cacciatore di taglie, travestito da barbone, era poi tornato da Mellomir per fargli esaminare le monete.

Dopo quasi una giornata di attesa, durante la quale il risarcitore aveva affidato Trevor alle cure del tempio di Tymora, il vecchio mago gli aveva riferito della presenza sulle monete di una potente maledizione clericale: egli aveva, quindi, provveduto a distruggerle personalmente. Il risarcitore voleva, però, arrivare ai mandanti. Tramite il sacchetto che conteneva le monete, Mellomir sarebbe stato in grado di individuare chi l’aveva posseduto prima di Trevor. Doveva, però, studiare l’incantesimo e aveva dato appuntamento al cacciatore di taglie per il 28 di Nightal verso il tramonto. Il giorno seguente.

“Il tuo lavoro è finito cacciatore di taglie, ora ho la forza per proseguire la caccia da solo, appena il mago mi avrà indicato la via da seguire” - iniziò Norman - “comunque, ti sono debitore. Dopo che avrò ritrovato le mie armi, tornerò ad Arabel e poi mi dirigerò a Wheloon, dove sono nato. Se avrai bisogno di me cercami, la mia spada sarà al tuo fianco!” .
“Ti sbagli guerriero” - rispose con calma il risarcitore - “il mio lavoro non è ancora finito, e io sono abituato a portare a termine ciò che mi viene affidato. Quindi, il mio lavoro sarà considerato terminato quando avremo trovato chi ha le tue armi. Non mi è mai piaciuto lasciare le cose a metà…”.

La sera successiva, al tramonto, i due uomini raggiunsero un vecchio palazzo, sede del saggio Mellomir.
Ricevuti, poco dopo, nello studio privato del vecchio mago, il risarcitore gli presentò Norman e dopo alcuni convenevoli, i tre uomini si sederono attorno ad un semplice tavolo di legno chiaro, sul quale era posizionato uno specchio con bordi dorati sui quali erano incisi strani disegni.
Dopo alcuni minuti di concentrazione, Mellomir iniziò a cantilenare e a gesticolare in aria. Successivamente, toccato con un dito lo specchio, il mago invitò i due ospiti a guardarvi dentro.
L’immagine era, però, sfuocata e tremolante e a Mellomir sfuggì uno sbuffo di irritazione.
“Sono protetti da una magia che non permette di vedere chiaramente…” - spiegò poi il vecchio, ora in tono pensieroso.
“Non siamo in grado di vederli…umh…possiamo, però, spostare l’immagine su ciò che vedono loro…almeno saprete dove sono..” - esclamò il mago, riniziando a cantilenare.
Toccato nuovamente lo specchio, ora l’immagine assunse a poco a poco contorni precisi: si vedevano in lontananza le mura diroccate di un castello appoggiato al fianco di una parete rocciosa. Il maniero sembrava abbandonato e aveva un aspetto lugubre e poco raccomandabile.
Dopo alcuni minuti, però, Mellomir, un po’ stanco, interruppe l’incantesimo e l’immagine sparì, mentre il contorno del castello si stava avvicinando sempre di più.
“Si stanno dirigendo in un posto molto pericoloso” - disse il mago, rivolto al risarcitore - “quel castello è infestato dai non morti. Molti avventurieri hanno tentato di capire l’origine del male racchiuso in quelle mura, ma nessuno è riuscito in questo intento. I ladri che state cercando non hanno scelto un rifugio molto adatto per nascondersi…”.
“Sai dove si trova?” - gli domandò, poi, il cacciatore di taglie.
“Sì” - rispose Mellomir - “ è a circa una settimana di viaggio da qui, sulle colline a nord di Eveningstar. Quel luogo è noto col nome di Rivior’s Keep”.

Il risarcitore ne aveva sentito parlare come di un luogo maledetto dagli Dei, infestato da morti viventi e da altre creature non umane assetate di sangue. Uscendo dal palazzo di Mellomir, il cacciatore di taglie espresse i propri timori a Norman. Affrontare creature non viventi, infatti, gli faceva correre un brivido lungo la spina dorsale.
Norman rimase silenzioso per tutto il tempo.
Lui aveva vissuto tra i morti viventi per anni, aveva visto crudeltà indicibili, aveva sofferto pene indescrivibili e, forse non lo sapeva, ma era lui stesso diventato un non-morto, perché non provava alcun timore e alcun tipo di emozione all’idea di combattere quelle creature. Sorrise nel pensare di dover affrontare qualche zombie o anche qualche spettro. Non aveva nessuna paura. Voleva solo recuperare le sue armi. E sarebbe partito la mattina seguente, con o senza il cacciatore di taglie.

All’alba del 29 di Nightal due uomini stavano lasciando Arabel. Il primo, alto e tenebroso, dal viso scavato e spigoloso, con allacciato alla schiena uno spadone enorme, non aveva un aspetto molto rassicurante. Il secondo, più basso di statura, completamente avvolto in un largo mantello marrone, nascondeva il volto nelle profondità del cappuccio. Forse, pensarono alcuni viandanti che incrociarono la strana coppia di avventurieri lungo la strada per Eveningstar, per proteggersi dal freddo pungente del mattino. Tutti, comunque, rimanevano ben distanti dai due uomini e molti misero mani alle armi, temendo di essere attaccati da quei due uomini dal lugubre aspetto, più simili a banditi che a normali viandanti.
Da sotto il cappuccio del proprio mantello, il cacciatore di taglie sorrise in più momenti, gustandosi tutte quelle scene di paura e isterismo, e pensando che, dopotutto, l’amicizia con Norman si stava rivelando interessante e ora anche divertente!
Il guerriero, invece, non si accorse nemmeno degli sguardi allarmati e sospettosi che gli venivano rivolti lungo la strada. Col pensiero era tornato ai suoi amici. Dov’erano adesso Duncan e Jalavier? Si sarebbero di nuovo incontrati? Erano ancora vivi?
Norman allungò, improvvisamente, il passo. Infatti, prima recuperava le proprie armi, prima sarebbe andato a cercare i suoi vecchi compagni.

ATTUALE SITUAZIONE FISICA DI NORMAN (al 29 di Nightal)
STR 14 DEX 12 CON 13
HP 88
AC 10
Peso: 77 kg

* INFO DEL MASTER - Grazie alla grande esperienza con tutti i generi di spade, Norman allenandosi riesce da solo a prendere la proficiency in questa arma che può essere catalogata come una "3-composed blade". Non riesce però ad esservi specializzato, quella la potrà ottenere dopo che per un livello di esperienza avrà combattuto con tale arma e avrà uno slot di proficiency disponibile.

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